Associazioni
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OPERA LIRICA
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Il festival non prevede nuovi
allestimenti, come era stato annunciato. In fondo non possiamo
biasimare la fondazione per questo, in un momento in cui la cultura
viene calpestata insieme alla scuola. Anzi va lodata la scelta di
regie ormai comprovate come quelle di Traviata e Aida, non
riproponendo allestimenti osceni come quello di Violetta che muore
di Aids o quella versione futuristica di Aida di qualche anno fa.
Ritroviamo quindi La Traviata con
l’efficace regia di Hugo de Ana.
L’azione si svolge all’interno di
cornici che idealmente racchiudono tutte le ipocrisie e falsità di
un’epoca pizzi e merletti, ma che in fondo vogliono proiettare un
decadimento della società attuale. Dentro queste cornici troviamo un
ottuso Alfredo, che nel secondo atto indovina le palline con la
racchetta e le rimbalza fuori dalla scena, ma proprio dentro quella
cornice non si accorge di quello che sta accadendo. Non si chiede da
dove proviene quella vita così spensierata. Da lì dentro non vede
che quella felicità proviene dalla vendita degli averi di Violetta.
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Premio Internazionale
Ranieri Filo della Torre
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Ranieri
Filo della Torrenasce a Roma nel 1951, figlio del conte Vittorio
Filo della Torre di Santa Susanna e di Lavinia dei Conti Paolizzo.
All’età di appena sessant’anni, nel 2011, muore stroncato da una
leucemia. Fino all’ultimo giorno aveva continuato la sua attività
lavorativa, senza alcuna apparente sofferenza. Il suo lavoro non era
dei più semplici. Dal 1999, espressione della Confagricoltura, era
direttore generale di Unaprol – Consorzio Olivicolo Italiano. Un
impegno che lo portava ogni giorno a confrontarsi, con passione e
competenza internazionale, con i problemi e le speranze di tanti
produttori olivicoli aderenti all’organizzazione di cui era
dirigente. In precedenza aveva ricoperto la carica di vice direttore
Unaproa (Unione Nazionale tra le Organizzazioni di Produttori
Agrumari e di Frutta in Guscio).
Ranieri Filo della Torre era laureato in Scienze Agrarie ed era
membro dell’Accademia nazionale dell’olivo e dell’olio. Collaborava
in qualità di giornalista specializzato con numerose riviste di
settore, tra cui “L’Informatore Agrario”, “Olivo & Olio”, “Terra &
Vita”. Era stato anche coautore di diverse pubblicazioni sulle
tematiche olivicole. Era amante di tutte le espressioni artistiche,
dalla musica, alla pittura, al teatro. Sposato con Marida Iacona,
ceramista e pittrice, aveva due figlioli, Roberto e Carmen.
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RECENSIONI
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Enrico
Toti 6 agosto 1916 – 6 agosto 2016
Un’altra data da ricordare e onorare: Enrico Toti,un uomo-soldato
d’altri tempi. “Uomo nel vero senso della parola, ma prima di
ricordarlo come “Eroe-Soldato” voglio citare le capacità
fisico-intellettive eccezionali con cui affrontò e risolse la
disgrazia che malauguratamente in un incidente sul lavoro gli fece
perdere una gamba, che gli fu amputata fin sotto il bacino.
Se consideriamo le difficoltà che oggigiorno sono costretti a subire
i disabili, e di storie sul loro conto ne ho affrontate parecchie,
figuriamoci un secolo fa quando si andava sul pesante su chi, per
nascita o per disgrazia, subiva una disgrazia di tal natura.
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Akkuaria
al Gold Elephant World Festival
Presso la Sala Etna del Centro Fieristico Le Ciminiere si è svolta
la premiazione del concorso “Booktrailer d’Autore” ideato in
occasione del Premio Internazionale “Europa, la Strada della
Scrittura”, un progetto di incontro e confronto tra gli autori di
Akkuaria, registi e creativi esordienti, facendo appello alle enormi
potenzialità e all’alto valore del cinema, prestato a favore della
promozione letteraria.
L’idea di promuovere pubblicazioni editoriali, penne, autori,
pensieri scritti, sogni tracciati su carta e incamerati in un
obiettivo, all’interno della grande Kermesse come quella diretta da
Cateno Piazza, ha riscosso il più ampio consenso di pubblico.
L’originale iniziativa, inserita come appuntamento ufficiale durante
lo svolgimento dell’annuale long week dedicata al Cinema, già dalla
scorsa edizione ha visto la partecipazione di mini opere dove si
evince la voglia di metter in evidenza intenzioni e concetti
strettamente legati a canoni artistici e drammaturgici nonché
correlati al modo contemporaneo di fare Cinema mediante la
comunicazione per immagini che attraversa trasversalmente
l’espressione intrinseca della scrittura così come quella manifesta
della proiezione fisica di un progetto concettuale.
Le opere finaliste in concorso sono:
“In Concorso”
FINALMENTE di Stefano Iachetti – Autori vari dell’Akkuaria Edizioni
SOL SOL SOL MI di Melos Brothers – Autore Vera Ambra
LA REGINA DELL’ARCOBALENO di Melos Brothers – Autore Alessandro
Scardaci
CANTI DALL’ESILIO di Melos Brothers – Autore Antonio Ragone
TANGUE – LA LINGUA DEL TANGO di Fino La Leggia – Autore Marta Lìmoli
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E
se quel soldato avesse la mia voce? O il mio singhiozzo? (a
proposito del libro di Vera Ambra)
Su Wikipedia è facile trovare il nesso tra l’ultima fatica
letteraria di Vera Ambra e l’intento sociologico della scrittrice.
Basta leggere alla voce romanzo storico:
Il romanzo storico è un’opera narrativa ambientata in un’epoca
passata, della quale ricostruisce le atmosfere, gli usi, i costumi,
la mentalità e la vita in generale, così da farli rivivere al
lettore. Secondo l’Enciclopedia Britannica, un romanzo si definisce
storico quando “è ambientato in un’epoca storica e intende
trasmetterne lo spirito, i comportamenti e le condizioni sociali
attraverso dettagli realistici e con un’aderenza (in molti casi solo
apparente) ai fatti documentati. Può contenere personaggi realmente
esistiti, oppure una mescolanza di personaggi storici e di
invenzione“.
Questa lunga citazione enciclopedica ci introduce nei meandri
affascinanti e coinvolgenti della ricostruzione storica attraverso
la letteratura di fantasia.
Potrebbe sembrare un percorso quasi contraddittorio: non si tratta
forse di un vero e proprio Ossimoro letterario?
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Stasera
sull’Hermada nessun colpo
Giuseppe Carruba Toscano nacque a Sutera
(Caltanissetta) il 9 febbraio 1878.
Nel 1917 fu inviato sul fronte di guerra nel basso Isonzo, la zona
del Vallone, dove erano state già combattute numerose battaglie;
questa è la zona dove egli iniziò a scrivere il suo diario.
Aveva studiato veterinaria e quindi gli affidarono la cura degli
animali che portavano in prima linea viveri ed armi. Il nemico era
anche interessato a disarticolare i rifornimenti e lo scoppio di
bombe o le visite degli aeroplani erano frequenti. Ma l’incarico gli
permetteva di incontrare le truppe che andavano o tornavano dal
fronte e farsi raccontare tutto.
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La
foresta oscura – Giuseppe Pisasale Primo capitolo di una trilogia
sul manoscritto di Macubia
Questo romanzo, a dispetto del genere che tratta, fa
della semplicità la sua arma migliore. La semplicità nella scelta
dei personaggi, tutti rigorosamente privi di nome e riconoscibili
solo attraverso un appellativo, ma anche attraverso moltissimi
particolari. Il tutto, unito a una scrittura fluida e piena di colpi
di scena, rende la lettura più che interessante.
Andando con ordine, la prima cosa che balza all’occhio è appunto la
mancanza di nomi propri: la regina è semplicemente Regina, l’elfo è
l’Elfo e così via. Questo è un grosso punto a favore per il lettore,
che registrerà i personaggi e i loro movimenti molto più facilmente.
Avrebbe potuto essere un’arma a doppio taglio nella parte iniziale,
molti nani ed elfi partono insieme, ma la bravura di Giuseppe
Pisasale fa capire senza bisogno di spiegazioni a chi in particolare
si riferisce.
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