Mercato
dell'editoria e Agente Letterario
A scrivermi è S.M,
M'invia un manoscritto affinché possa avere un'opinione su di esso,
e nello specifico mi chiede:
«Non avendo io mai pubblicato ed essendo completamente all'oscuro
di come funzione il mercato editoriale, avrei anche il piacere di
avere qualche consiglio in merito.
Per esempio, che tipo di contratto può essere considerato
accettabile per un esordiente (anni di cessione dei diritti,
contributo in denaro, acquisto copie obbligatorie, promozione della
casa editrice, percentuale sulle copie vendute, etc)?
Inoltre, quanto può essere determinante avere un agente letterario?».
Questa è la mia risposta:
Ho dato un'occhiata al tuo testo e - a prima vista - lo trovo
interessante.
Sempre, a prima lettura, ho notato qualche problema con la
spaziatura nella punteggiatura, ma questo è risolvibile.
Invece ben altro è quanto mi chiedi.
Il mercato editoriale da sempre è stato quello più disastrato.
Nell'ultimo decennio sono stati fatti tagli traumatici all'intero
settore della cultura e dello spettacolo e pochissimi aiuti che una
volta davano all'editoria sono stati azzerati del tutto.
Oggi il mercato editoriale si basa principalmente sulla
"mediocrità": vanno di moda il gossip e le barzellette. La bella
letteratura non interessa a nessuno.
Pubblicare un libro costa denaro e anche parecchio.
Chi sopravvive nel campo editoriale deve necessariamente far pesare
parte del carico anche all'autore...
Per rivolgersi ad una Casa Editrice deve tener conto di affrontare
un impegno economico. (Ho saputo da certuni che hanno sborsato anche
9 milioni di vecchie lire).
Superata la bolgia di autori e case editrici c'è il problema della
distribuzione (che assorbe minimo il 50% del costo della copertina).
Lo scoglio maggiore è arrivare in libreria, dove ti fanno un gran
favore se si prendono due copie... che poi tengono nel retrobottega!
A tutto questo tu mi chiedi dell'Agente Letterario.
Innanzitutto è bene sapere chi è la figura dell'Agente Letterario.
È l'intermediario di un'agenzia letteraria che fondamentalmente
percepisce un compenso in percentuale al contratto.
Un Autore ben affermato (e oggi sono pochi) solitamente provvedono
da soli ad auto-gestirsi, così pure il vip o il personaggio
televisivo, il cabarettista più gettonato o lo sportivo di turno.
Per un autore esordiente già è difficile contattare una casa
editrice affermata per il semplice fatto che quest'ultima punta sulle
cifre e non sulla qualità degli scritti.
Se un autore fa vender bene, altrimenti nulla!
Una grande casa editrice si può permettere il lusso di accedere ai
contributi statali, ad affrontare ampie e costose campagne
pubblicitarie e quando il libro non funziona... pazienza: ci sono le
bancarelle o il macero.
L'amore per le belli arti e la letteratura è solo una bella
utopia... però vale la pena tentare sempre!
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